Carlo Volontè, classe 1921 - croce di guerra al valore militare - racconta la sua esperienza di guerra.
Volontè si arruolò nel 1940 e dopo l'iter addestrativo venne assegnato alla Divisione Ariete e inviato in Africa, dove combattè come radiotelegrafista, su un semovente 75/18.
Nell'intervista Volontè narra con grande sincerità la vita e le difficoltà dei militari italiani al fronte. Carri malfunzionanti, riserve di uomini e materiali che non arrivavano, armi vestiti e viveri insufficienti.
Dopo la battaglia di El Alamein, si rifugiò a Tunisi, dove venne catturato. Lavorò come bracciante e pescatore ad El Bibane, in una azienda agricola gestita da un maltese e tornò in patria nel 1946.
Durata 52 minuti - Lingua ITALIANO / No sottotitoli
Negli extra SCENE INEDITE e il video DALLE BATTERIE A CAVALLO AI SEMOVENTI
Mentre i veterani intervistati aumentavano di numero, cominciai a distribuire in piccole quantità i DVD attraverso alcuni punti vendita.
Uno di questi, che sicuramente tutti gli appassionati di storia militare conoscono, è La Libreria Militare di Milano.
Grazie a Federico Pejrani che ci lavora, ho avuto la possibilità di incontrare altri due veterani, Carlo Volontè e Giovanni Peroncini.
Volontè era stato marconista sul carro M14 ed aveva combattuto ad El Alamein.
Qualcuno dice che sia stato lui a inviare il famoso ultimo messaggio : «Carri nemici fatta irruzione ... Con ciò ARIETE accerchiata ... Carri ARIETE combattono!»
Glielo chiesi e Carlo non smentì ma non confermò, perchè essendo un uomo veramente onesto, non voleva attribuirsi meriti non suoi, e disse molto semplicemente "potrei effettivamente essere stato io a inviare quella comunicazione, come potrebbe anche essere stato qualcun altro. Non saprei."
Dopo la battaglia di El Alamein riparò a Tunisi dove fu catturato.
Parte del periodo della prigionia lo passò a Ben Gardane, come lavorante per un maltese che aveva un'azienda agricola là.
Questo maltese un giorno si presentò al campo di prigionia e portò via con se, accordandosi con gli Inglesi, alcuni prigionieri da utilizzare come lavoranti. Tra questi c'era Volontè.
Finalmente dopo due anni anche Carlo fu rimpatriato.
Tornato a Milano ricominciò a lavorare.
I primi anni fece il cameriere ed un giorno nel ristorante dove lavorava si ritrovò davanti il maltese che gli offrì di tornare a Ben Gardane, per lavorare ancora nell'azienda agricola. Sicuramente Volontè aveva lasciato un ottimo ricordo. Comunque non accettò e fece altro.
Anche la famosa soprano Maria Callas, che lo conobbe a Milano, gli propose di lavorare per lei, ma anche in quel caso declinò l'offerta.
Una curiosità, mi mostrò un libro dove si parlava di El Alamein e lui veniva citato come fratello dell'attore Gian Maria Volontè ... mi spiegò che in realtà era il cugino.