sabato 26 agosto 2017

1 LO SPIRITO DEL SERCHIO Gino Birindelli (Regia Marina)

GINO BIRINDELLI
E LO SPIRITO DEL SERCHIO
SECONDA EDIZIONE

Gino Birindelli (1911-2008) Medaglia d'Oro al Valore Militare, in questa rara e ultima intervista prima della sua scomparsa racconta dettagliatamente la sua missione di Gibilterra e i giorni di addestramento a passati Bocca di Serchio, con Teseo Tesei e gli altri Assaltatori della Regia Marina.

Narrando le vicissitudini affrontate mentre era a bordo del sommergibile Scirè, descrive con lucidità la figura di Junio Valerio Borghese, senza entrare nelle polemiche legate al golpe, ma comunque discolpando Borghese da qualsiasi responsabilità.

Nell'intervista l'Ammiraglio spiega anche il suo punto di vista sull'8 settembre e sulla gestione della guerra da parte dei vertici militari e politici italiani.


disponibile in 3/5 giorni  











































GINO BIRINDELLI















Comandante Junio Valerio Borghese (Artena, 6 giugno 1906 – Cadice, 26 agosto 1974)



JUNIO VALERIO BORGHESE SULL'OPERAZIONE CONTRO IL PORTO DI ALESSANDRIA

Penso che l'operazione più spettacolare

realizzata durante questa guerra dai sommozzatori

sia stata quella condotta nel mese di dicembre 1941

contro il porto di Alessandria.


Un sottomarino, che avevo l'onore di dirigere.

Sei sommozzatori.

Nient'altro.


Ci siamo avvicinati al porto

dove, in quel momento, si trovava,

posso dirlo, il resto della marina inglese

nel Mediterraneo.


Poiché qualche giorno prima,

la HMS Barham era stata silurata

da un sottomarino tedesco


e l'Ark Royal, che era un portaerei,

era anche essa stata silurata qualche giorno prima.


Di tutta la marina inglese nel Mediterraneo


rimanevano solo quelle due grandi navi

di 32 000 tonnellate.


Per questo fu deciso di lanciare

l'operazione di Alessandria.



Daria Borghese lavora su un busto raffigurante il marito





SECONDA EDIZIONE


OFFICIAL POSTER






GLI EREDI DI JUNIO VALERIO BORGHESE E DI ALESSIO OLSOUFIEFF








SECONDA EDIZIONE
COFANETTO CON DUE DVD

DVD 1 

GINO BIRINDELLI E LO SPIRITO DEL SERCHIO
50 minuti

EXTRA 1
C'era una volta Teseo Tesei
Testimonianza di LUCIA TESEI
5 minuti

















Il primo documentario che realizzai sui veterani, utilizzando la piattaforma di YouTube per pubblicizzarlo, fu LO SPIRITO DEL SERCHIO  con Gino Birindelli.
L'intervista la registrai a Roma, in zona Ponte Milvio, dove l'Ammiraglio abitava.

Il mio intento era di raccogliere informazioni storiche per lo sviluppo di una sceneggiatura per un film su Teseo Tesei e i "ragazzi del Serchio", cioè gli assaltatori della Regia Marina che nelle tenute Salviati, a Migliarino, si addestravano in segreto con i Siluri a Lenta Corsa soprannominati "maiali".

Quando chiamai Birindelli non avevamo conoscenze comuni, per lui ero un perfetto sconosciuto, ma accettò comunque di incontrarmi, incuriosito dal fatto che qualcuno "ancora si ricordasse di quelli del Serchio", sue testuali parole.

L'intervista seppur breve fu intensa e istruttiva per me. 
Purtroppo, il progetto del film si arenò per mancanza di fondi, ma il video con l'Ammiraglio aveva un grande valore storico, per cui dopo averlo montato la divulgai in DVD. 
Gli appassionati di storia militare lo apprezzarono moltissimo, e fu grazie a questa prima esperienza che mi venne l'idea di realizzare una serie di monografie sui veterani italiani.

Con l'Ammiraglio ci sentimmo diverse volte dopo il primo incontro. 
Ricordo che mi disse di andare a prendermi una copia del suo libro "vita di marinaio", presso la sede di un'associazione d'arma sul lungotevere.
 
Ne aveva donate diverse copie lui stesso e pensava che là potessi trovarne una per me.
 
Però all'associazione di queste copie non ve ne era traccia. 
Il responsabile era imbarazzato e preoccupatissimo e mi chiese di non dire nulla a Birindelli, per il terrore che l'Ammiraglio si presentasse là a chiedere spiegazioni.
Racconto questo aneddoto per far capire che quando lo incontrai aveva già 94 anni, e camminava con le stampelle, ma sprigionava un'energia ed aveva un carisma che non lasciavano indifferenti.

Tra le tante cose che posso dire di aver imparato da lui ascoltandolo, quella che più mi è rimasta impressa è : "la Libertà è il Coraggio !".
C.C.


mercoledì 23 agosto 2017

35 LA CARICA DI ISBUSCENSKIJ Giancarlo Cioffi (Regio Esercito)













Giancarlo Cioffi racconta la sua esperienza di guerra con il Capitano Silvano Abba.

Cioffi ha partecipato alla leggendaria carica di Isbuscenskij.
Tornato dalla Russia a causa degli eventi dell'8 settembre rimane senza ordini e provvisoriamente con i suoi commilitoni viene congedato. Successivamente si arruola nei reparti della RSI. Inizialmente si occupa di organizzare il vettovagliamento in una caserma della GNR poi viene inviato a frequentare la scuola allievi ufficiali di Oderzo presso il collegio Brandolini. Là rifiuta inizialmente di arrendersi al CNL, poi dopo diversi incontri con militari italiani e partigiani la scuola viene chiusa. Molti allievi della scuola saranno vittime delle vendette dei gruppi partigiani. Cioffi fortunatamente riuscirà a lasciare la scuola illeso, ma non tornerà a casa a Milano dove intanto il padre è stato epurato in azienda e per lui sarebbe pericoloso farsi vedere a causa delle vendette partigiane. Andrà in Veneto dove lavorerà come rappresentante. Quando la situazione si tranquillizza torna a casa stabilmente nel '59.

Durata 98'

Scene inedite 38'

Lingua Italiano - no sottotitoli Pal 16:9 Colore/Stereo

disponibile in 3/5 giorni lavorativi





Giancarlo Cioffi (3 febbraio 1921 - 30 aprile 2019) racconta la sua esperienza di guerra con il Capitano Silvano Abba.
Cioffi ha partecipato alla leggendaria carica di Isbuscenskij.
Tornato dalla Russia a causa degli eventi dell' 8 settembre rimane senza ordini e provvisoriamente con i suoi commilitoni viene congedato. 
Successivamente si arruola nei reparti della RSI. Inizialmente si occupa di organizzare il vettovagliamento in una caserma della GNR poi viene inviato a frequentare la scuola allievi ufficiali di Oderzo presso il collegio Brandolini. 
Quando la guerra volge al termine rifiuta inizialmente di arrendersi al CNL, poi dopo diversi incontri con militari italiani e partigiani la scuola viene chiusa. 
Molti allievi della scuola saranno vittime delle vendette dei gruppi partigiani. 
Cioffi fortunatamente riuscirà a lasciare la scuola illeso, ma non tornerà a casa a Milano, per lui sarebbe pericoloso farsi vedere. Tutti conoscono il suo passato militare nella RSI.
Intanto il padre è stato epurato in azienda per motivi politici. 
Un suo commilitone Cabrini, il 5 maggio viene ucciso dai partigiani alla Bovina, col pretesto di aver seviziato bambini, ma Cioffi ha sempre smentito questa falsa accusa.
Anni dopo anche il CNL invierà una lettera di scuse alla famiglia di Cabrini, dicendo che si trattò di un tragico errore. (Sembra che ad ucciderlo fu un contendente in amore, geloso perchè una ragazza gli preferì Cabrini).
Cioffi rimasto senza questo suo amico, con cui voleva aprire una attività commerciale, si dirige da solo a Verona e nel Veneto lavorerà come rappresentante. Venderà di tutto, dai parafulmini alle lamette da barba.
Solo quando è necessario si reca a Milano ma di notte, il rischio per lui è alto, la "volante rossa" opera indisturbata in quel periodo.
Dopo si sposta a Bolzano, dal 51 al 59, quando finalmente torna a Milano con la moglie, sposata nel 49, e con i due figli Maurizio e Silvana.
Il matrimonio finisce per incomprensioni nel 1972.
Poi arriverà la seconda moglie Luisa e la terza figlia Cristiana.
Nel 2011 purtroppo perde il figlio Maurizio, a soli 56 anni, a causa di un tumore.
Cioffi stringe i denti e guarda avanti. La sua carriera procede e si afferma nell'ambito del design di mobili.
Negli ultimi anni della sua vita è l'ultimo depositario di una esperienza e di una memoria storica che lo portano a frequentare raduni e associazioni combattentistiche dove senza sosta continua a ricordare il suo Capitano, Silvano Abba. 
Non ha mai rinnegato la sua fede fascista, per lui l'Italia era quella nata nel 1922. Aveva amato quegli ideali in cui era cresciuto, aveva portato la divisa con onore, credeva nella famiglia e nella Patria.
Un uomo d'altri tempi, per alcuni ancora un nemico... per altri un esempio. Ognuno scelga in base alle proprie convinzioni...

Durata 98'
Scene inedite 38'







Giancarlo Cioffi



















Cioffi e il suo cavallo violetto










Dopo questa risposta con Cioffi ci organizzammo per incontrarci e registrare l'intervista da cui trarre il documentario. Il tramite fu l'avvocato Yuri Tartari che conosceva bene Cioffi. Ad organizzare tutto il Comandante Lorenzo Ruffini. L'intervista è stata registrata a Caronno Pertusella dove Cioffi viveva con la moglie. (Clicca per info)
C.C.