venerdì 31 marzo 2023

L'AQUILA SENZA CORONA - VITA E AVVENTURE DI ADRIANO VISCONTI

 L'AQUILA SENZA CORONA

Vita e avventure di Adriano Visconti
un film documentario di Claudio Costa
collaborazione alla realizzazione Lorenzo Ruffini

La storia dell'uomo, del pilota, del comandante

Disponibile dal 29 aprile per gli abbonati al canale


Adriano Visconti nasce a Tripoli, figlio di Galeazzo Visconti di Lampugnano e Cecilia Dall'Aglio, emigrati in Libia in seguito alla colonizzazione italiana.  Con l'approsimarsi della chiamata alle armi, Adriano decide di intraprendere la carriera militare come ufficiale nella Regia Aeronautica. Vinto il concorso entra nel corso Rex. Terminata l'accademia è assegnato al 50esimo stormo assalto a Berka, dove vola con i Breda 65.






Parte due
PILOTA D'ASSALTO




Adriano Visconti a causa di una rissa con un collega, viene trasferito alla 23esima Squadriaglia del secondo gruppo dell'aviazione di presidio coloniale, ma dopo alcune missioni i suoi superiori, notando il suo spirito combattivo, lo reintegrano al 50esimo Stormo come pilota d'assalto.







PARTE 3
CACCIATORE SU MALTA



Con il 54esimo Stormo Caccia Visconti inizia l'addestramento con il Macchi 200 e viene inviato a Comiso per combattere sul fronte di Malta.
In seguito viene aggregato alla 86esima Squadriglia dove ha la possibilità di volare sui Macchi 202 per delle missioni fotografiche.
Successivamente partecipa alla battaglia di Mezzo Agosto del 1942.
Dopo la battaglia di El Alamein la Squadriglia di Visconti viene trasferita a Caselle Torinese.



PARTE 4
RITORNO IN AFRICA





Dopo la sconfitta delle forze dell'asse a El Alamein, la Regia Aeronautica inviò il 54° Stormo con i nuovi Macchi 202. Visconti nel frattempo era stato promosso Capitano. In Tunisia la linea del fronte cambiava di giorno in giorno, così lo stormo venne spostato sulla penisola di Capo Bon. Quando Tunisi cadde definitivamente lo stormo venne spostato di nuovo a Korba. Con 5 Macchi 202 efficienti, dopo un sorteggio, solo 5 piloti partirono per tornare in Italia. Visconti portò con se il Tenente Fioroni. Il 15 maggio 1943 il 54° stormo fu sciolto e i piloti assegnati ad altri reparti.





                                           
PARTE 5
8 SETTEMBRE 1943



Dopo lo scioglimento del 54 esimo Stormo, Visconti fu inviato a Sciacca, ma presto richiamato a Roma, dove i vertici dell'Aeronautica gli affidarono la 310 ^ Squadriglia Aerofotografica Caccia, dotata di Macchi 205 Veltro.  La vita della Squadriglia fu breve perchè quando arrivò l'armistizio Visconti si ritrovò senza ordini in Sardegna. Decise di rientrare a Guidonia, ma non volle abbandonare gli specialisti della Squadriglia. Con gli altri due piloti svuotarono i tre caccia monoposto e riuscirono a partire con 11 persone a bordo. 



                                     PARTE 6
LE CONSEGUENZE DELL'ARMISTIZIO




Rimasto a Guidonia senza ordini, Visconti nell'attesa che si chiarissero le cose, decise di dare ai componenti  della sua Squadriglia una licenza, così che potessero tornare a casa senza avere problemi con i   tedeschi che dopo l'armistizio avevano immediatamente cambiato il loro atteggiamento nei confronti degli ex alleati. Nelle varie zone di guerra, tra Francia, Grecia, Sardegna e nord Italia, le truppe tedesche iniziarono a muoversi. Mentre accadeva tutto questo Visconti aveva già maturato l'idea di continuare a combattere contro gli anglo-americani. Si trovava a Roma quando il 20 settembre incontrò Cesare Erminio.



PARTE 7
LA SCELTA




Il 12 settembre 1943 un commando di paracadutisti tedeschi preleva da Campo Imperatore Mussolini, portandolo in Germania. Pochi giorni dopo a radio Monaco, Mussolini pronuncia un discorso pubblico in cui afferma che avrebbe punito i traditori e ripreso le armi a fianco della Germania. Da quel momento tutti i militari italiani dovevano scegliere se rimanere fedeli al Re o continuare la guerra a fianco dei tedeschi, con il nuovo governo fascista. Visconti non ebbe dubbi su cosa fare, per altri invece decise il caso, chi si trovava a sud rimase con il Re, chi era a Nord si schierò con i fascisti.












Nel novembre 1943 viene ricostituito nell'aeroporto di Mirafiori il Gruppo Caccia dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana.
Molti piloti fedeli a Visconti lo seguono in questa nuova avventura, tra loro Erminio, Saieva, Gorrini, Fioroni, Cartosio, Rodoz, Weiss e molti altri.
Contemporaneamente viene riorganizzata a sud anche la Regia Aeronautica  con i piloti rimasti fedeli al Re. 
Le due realtà hanno difficoltà molto simili, soprattutto per la mancanza di mezzi idonei ma anche per la diffidenza nutrita sia dagli inglesi che dai tedeschi nei confronti degli italiani.
Il primo reparto dell'ANR a vedere la luce è il Primo Gruppo Caccia  seguiranno il Secondo Gruppo, il Terzo Gruppo e il gruppo Aerosiluranti.












Il 25 agosto 1944 tutti i comandi dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana vengono circondati da militari tedeschi e a tutto il personale viene chiesto di entrare a far parte della “Legione Aerea Italiana”, direttamente dipendente dalla Luftwaffe.
Visconti si rifiuta di accettare la proposta, che comporta la  perdita dell'identità nazionale del suo reparto. L'intervento di Mussolini ferma l'annessione e successivamente viene trovato un accordo tra italiani e tedeschi per riorganizzare la Caccia italiana.
Per i piloti del Primo Gruppo, rimasti senza aerei,  si prospetta una trasferta in Germania, per conseguire l' abilitazione sui Messerschmitt BF 109 G. IL 5 novembre 1944 il Gruppo Caccia di Visconti parte per  la Germania.











Mentre Visconti attendeva a Lonate Pozzolo l’arrivo dei nuovi aerei dalla Germania, l’avanzata degli anglo americani in Italia continuava.
Alla guerra di liberazione partecipavano oltre ai piloti della Regia Aeronautica del sud, anche militari della Regia Marina e del Regio Esercito, inquadrati nei Gruppi di Combattimento, al comando degli alleati.
Oltre a queste truppe regolari, a combattere i nazi fascisti c'erano diverse formazioni partigiane.
Sulla guerra partigiana ancora oggi si dibatte senza trovare punti di incontro. C’è chi considera i partigiani degli eroi e chi li descrive come degli sbandati o assassini, a seconda delle esperienze avute o dell’ideologia politica di appartenenza.
La realtà è che nelle formazioni partigiane confluirono persone con esperienze umane, politiche e militari talmente diverse che raccontare la guerra partigiana senza retorica è ancora difficile.
Con l’avanzata degli anglo americani verso nord, i partigiani nelle zone di Gallarate, Lonate Pozzolo e Malpensa iniziarono ad essere più aggressivi. Non c’erano mai stati scontri con gli uomini del reparto di Visconti, ma si arrivò ad un primo attacco che ne anticipò altri.






Il 15 febbraio 1945 vengono consegnati al Primo Gruppo Caccia Asso di Bastoni i primi Messerschmitt, su cui gli specialisti disegnano l’emblema del reparto.
Il 14 marzo 1945 il Gruppo Caccia utilizzò per la prima volta i nuovi  aerei in combattimento. 
Visconti e i suoi uomini intercettarono una formazione di B 25 Mitchell, scortati da otto P-47 Thunderbolt.
Visconti attaccò frontalmente l’aereo pilotato da Charles Eddy ma rimase ferito e, avendo l’aereo danneggiato, decise di  lanciarsi con il paracadute.
Alla fine della missione il bilancio per il Gruppo Caccia era stato molto negativo : 3 aerei abbattuti,  5 andati distrutti tra atterraggi di fortuna e incidenti, in totale i morti furono 3. 
Il 19 aprile il Gruppo Caccia sostiene il suo ultimo combattimento in cui perde la vita Aurelio Morandi, l’ultimo caduto del reparto. 
Con gli alleati sempre più vicini a Milano, Visconti decide di  sospendere ogni attività di volo e di spostare tutti gli aerei sul campo della Malpensa, lasciando alcuni uomini a sorvegliarli,   mentre il resto del personale inizia a trasferirsi in una scuola a Gallarate, per rimanere in attesa di  ulteriori sviluppi. 








Il 24 aprile 1945 gran parte del personale del Gruppo Caccia ha raggiunto la scuola Ponti a Gallarate. Il 25 aprile i partigiani aiutati dalla popolazione iniziano l’insurrezione nelle città. Visconti rifiuta di arrendersi e decide di attendere l'arrivo degli anglo americani. Il 26 aprile da Milano arriva il colonnello Paride Sacchi e insieme a Visconti redige un documento con i termini della resa del Primo Gruppo Caccia da portare al Generale Sala, nuovo responsabile della Regia Aeronautica, impegnandosi a dare una risposta. Giunge a Gallarate anche Aldo Aniasi, comandante della seconda Divisione Garibaldi REDI. Con la sua presenza i partigiani comunisti diventano preponderanti. La mattina del 28 aprile la risposta del Generale Sala non è ancora arrivata. Alle 14 i partigiani comunisti intimano la resa del Gruppo entro le 17, scaduto il termine minacciano di attaccare. Visconti non si arrende e dopo molte discussioni viene redatta una nuova proposta di resa. Dei 5 punti chiave dell’accordo, due garantiscono, almeno sulla carta, che gli ufficiali del Gruppo vengano portati a Milano ancora armati, mentre sottufficiali e truppa possano tornare alle loro case. Dopo aver consultato i suoi ufficiali, che quasi all’unanimità approvano l’accordo, Visconti decide di firmare.








Il 29 aprile 1945 dopo aver consegnato le armi ai partigiani, Visconti saluta i suoi uomini con un discorso e li congeda. Sono le 10 e 30, e il Primo Gruppo Caccia, Asso di Bastoni, cessa di esistere al grido di GHEREGHEGHEZ.
Gli ufficiali salgono su due torpedoni diretti a Milano.
Alcuni degli uomini rimasti a Gallarate vengono derubati e malmenati, altri invece non subiscono aggressioni. 
Mentre gli ufficiali continuano il viaggio per Milano, i referenti dell’Aeronautica Paride Sacchi e Giannotti,  non sono presenti, ma ci sono i capi partigiani Aldo Aniasi, Bruno Golo e Vismara.
Il camion dopo essere entrato a Milano, si dirige nella caserma del Savoia Cavalleria, diventata sede della divisione Partigiana Redi, di cui fa parte Aldo Aniasi.
Insieme agli ufficiali italiani è presente anche il colonnello von Ysemburg, l’ufficiale di collegamento tedesco che aveva seguito il Gruppo Caccia in Germania.
Poco dopo il loro arrivo un partigiano chiede a Visconti di seguirlo :  lui, convinto che si tratti di un normale interrogatorio, esce salutando tranquillamente gli altri. 
Lo segue il suo attendente Valerio Stefanini, un giovane tenente del corso Zodiaco, arrivato da poco al Gruppo Caccia. 
Gli ufficiali rimasti nella stanza dopo pochi minuti sentono degli spari...




IN PREPARAZIONE

PARTE 14
POLITICAMENTE SCORRETTO


sabato 15 ottobre 2022

 TIMELESS VISIONS

ANNA NAPOLI

AND THE HISTORY OF FILM EDITING

AVAILABLE ON

RONIN FILM PRODUCTION YOUTUBE CHANNEL

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AVAILABLE ON DVD


EBAY



Anna Napoli's film career began before Leo Catozzo invented the film splicer and ended with non-linear editing.

She started her career at Fonolux in Rome, where she witnessed the great editors of that time at work, editors such as Adriana Novelli, Jolanda Benvenuti and Dolores Tamburini.

After working for the newsreel “Obiettivo” she collaborated with Tatiana Casini Morigi, working at the Ponti-De Laurentiis studios.

Later, as an assistant editor, she worked on various prestigious films, meeting some of the great editors such as Nino Baragli, Ruggero Mastroianni, Maurizio Lucidi, Alberto Gallitti, Kim Arcalli and also great directors, such as Luigi Magni, Marco Ferreri, Ettore Scola, Dino Risi.

After training for about ten years she finally got the chance to put her name to films as an editor.

Among the directors she worked alongside were Bellocchio, Gianni Amelio, Del Monte, Natoli, and Dario Argento.

Her career also saw an epochal change in the movie industry: the arrival of non-linear editing.

Anna Napoli continued to make films, commercials, documentaries and even TV series using moviolas or software, and was the founder of the Italian Film Editors Association.

She continued her work alongside very different directors, including Luciano De Crescenzo, Renzo Arbore, Michele Soavi, Cinzia TH Torrini, Guido Chiesa, Asia Argento, Giancarlo Soldi, Marcello Cesena and many others.

In narrating her career Anna Napoli tells the story of film editing in Italy.

The thousands of frames that she observed, studied and edited in each work remained in her memory as “timeless visions”.












venerdì 9 settembre 2022

 ATTRAVERSO L'AMORE

PAOLA MAZZETTI SI RACCONTA

a cura di

FRANCESCA LULLI E CLAUDIO COSTA



INFO




Quando Paola Mazzetti perse la madre era molto piccola. 

Lei e la sorella gemella Lorenza furono affidate a degli amici di famiglia, perché il padre era spesso in viaggio per lavoro.

Andarono a vivere a casa del pittore futurista Giannattasio.

Successivamente andarono a vivere dalla zia Nina Mazzetti che viveva in una grande casa nella campagna Toscana, villa del Focardo.

Le due gemelle trovarono un ambiente ideale, la zia Nina era sposata con Robert Einstein, cugino di Albert ed avevano due figlie.

Le bambine formarono un gruppo affiatato anche con i figli dei contadini della zona. 

Per loro quella vita era come il paradiso terrestre, ma un giorno tutto si finì.

Dei militari delle SS che si erano impossessati della villa del Focardo, dopo un interrogatorio sommario uccisero Nina Mazzetti e le figlie, perché ebree.

Robert Einstein in quel momento non era presente, perché dopo l’arrivo delle SS si era nascosto nei boschi della zona. La moglie non lo aveva seguito perché sicura che a lei non avrebbero fatto nulla.

Paola e Lorenza furono graziate perché non erano ebree, ma sentirono gli spari mentre la zia e le figlie venivano fucilate.

Per entrambe fu un trauma insanabile. 

Grazie all’arte e alla psicologia Paola Mazzetti è riuscita a superare il trauma e a ricominciare vivere. 

Anche la sorella Lorenza si fece strada sia nella pittura che nel cinema fondando a Londra il Free Cinema, insieme a Lindsay Anderson, Tony Richardson e Karel Reisz.

Paola Mazzetti nonostante quello che le accadde afferma che l’amore e il perdono sono le uniche vie d’uscita, l’odio e la vendetta non servono.

CLICCA PER INFORMAZIONI SUL FILM

 


















                                                 INFO








lunedì 14 febbraio 2022

LA GUERRA DEL GOLFO

RACCONTATA DA CHI L'HA COMBATTUTA

(PAGINA FACEBOOK - CLICCA QUI)


GENERALE S.A. MARIO ARPINO


COMANDANTE ANTONIO URBANO





LUOGOTENENTE FRANCESCO DIVETTA



CORDIALE MICCIO







GENERALE B.A. ROBERTO MANGINI






GENERALE B.A. TOMMASO COLLORAFI




COMANDANTE ROBERTO VALOTI





COMANDANTE ROBERTO BELGRADO



















































COMANDANTE URBANO CON IL GEN. S.A. ARPINO



ARCHIVIO URBANO



ARCHIVIO DIVETTA



ARCHIVIO VALOTI


ARCHIVIO MANGINI RIFORNIMENTO DA KC 135




GEN. B.A. MANGINI


ARCHIVIO MANGINI FOTO DI GRUPPO



CORDIALE MICCIO E RICCARDO MANGINI


ARCHIVIO MICCIO 


PIERO GIORGINO  E ROBERTO BELGRADO



TOMMASO COLLORAFI  E  GIOE FAVERO